FORM-AZIONE E PERCORSI ESPERIENZIALI
“Immaginate di entrare in una stanza e vedere un ragazzo dagli occhi grandi, tendervi la mano. La forza di uno sguardo vi racconta storie di una vita ben oltre la sua età che attira la vostra attenzione.
Stringetegli la mano, quel ragazzo è il vostro ingresso nel Circo Sociale di Parada, un mondo in cui le storie prendono vita e le persone si trasformano attraverso l’arte del circo.
Immaginate il ragazzo con gli occhi grandi. Vi sta tendendo la mano e vi chiede di seguirlo in questo straordinario viaggio all’interno del Circo Sociale di Parada. La prima tappa è un piccolo spazio circondato da colorate giocolerie, e il ragazzo vi invita a imparare un gioco classico, quello delle tre palle.
Vi spiega che il gioco delle tre palle è un simbolo del Circo Sociale. “Rappresenta l’equilibrio tra sfide e opportunità,” vi dice. Con pazienza, il ragazzo vi mostra come lanciare le palle, una alla volta, e catturarle di nuovo, creando un ritmo fluido. Il segreto, vi svela, sta nell’attenzione al momento presente e nella fiducia in voi stessi.
Man mano che acquisite confidenza con il gioco, il ragazzo vi incoraggia a esplorare la vostra abilità di adattarvi a nuove sfide e di cogliere le opportunità che si presentano. Presto, vi ritrovate a lanciare le palle con agilità, sentendovi parte di un processo in cui il fallimento è solo un passo nel percorso.
Con il gioco delle tre palle nel cuore, il ragazzo vi conduce in un altro spazio, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato negli anni ’90, a Bucarest. È lì che comincia la storia di Parada. Un clown dal cuore generoso e un gruppo di ragazzi di strada disorientati si incontrano in una città segnata dalla difficile transizione post-comunista.
In questo scenario, il clown diventa un mentore e guida per i giovani, trasformando le loro vite attraverso l’arte del circo. La sua passione, la sua gentilezza e il suo impegno li ispirano a superare le sfide quotidiane e a scoprire il potenziale nascosto in ognuno di loro. La loro connessione con il circo diventa un veicolo di trasformazione, portandoli dalla strada a un luogo più sicuro e accogliente.
Con il tempo, la storia si espande, e la piccola casa iniziale si trasforma in una grande famiglia, in un luogo in cui i ragazzi si sentono amati, supportati e valorizzati. In questa grande casa, le arti circensi diventano il mezzo per esprimere se stessi, superare le avversità e connettersi con gli altri.
Immaginate che il vostro viaggio sia appena iniziato e lì scoprite il potere della trasformazione e della connessione attraverso il circo.
Immaginate che ora, quello che i ragazzi hanno provato, venga passato a voi. Immaginate di poter comprendere che cos’è il disagio di strada da chi lo conosce e lo ha combattuto, immaginate di poter approfondire le tematiche del disagio giovanile, dell’empowermnet personale e del potere del circo nella relazione, insieme con un team di professionisti e formatori che queste tematiche le ha toccate con mano.”
La nostra formazione parte dall’idea che il circo sia il primo strumento di approccio educativo su cui costruire un progetto sociale, una lente tramite la quale guardare al disagio giovanile come un punto di partenza per costruire condivisione e relazione.
Crediamo che sia fondamentale un approccio empirico che nasce dalla nostra esperienza trentennale, raccontiamo di vita vissuta e di esperienze reali.
È un accompagnamento alla riflessione e di autoformazione attraverso la riscoperta di noi in relazione all’altro e alla narrazione collettiva di un’esperienza.
I temi che affrontiamo:
- processi di formazione dell’identità e del rapporto con il mondo esterno.
- emarginazione estrema come filtro per la lettura della società
- rapporto tra desideri ed opportunità
- relazioni umane come base della crescita individuale
- potere della produzione del bello
- costruzione dei ruoli sociali
- potenziamento delle risorse individuali
Come lo facciamo:
Partiamo dalle situazioni estreme, la vita nei canali e sulla strada, per arrivare a riflessioni sulla società che ci circonda e su noi stessi; proponiamo interventi formativi che utilizzano il racconto della nostra esperienza e guardano al disagio (giovanile) da un nuovo punto di vista, quello inclusivo, senza paura né giudizio, attraverso le voci di chi ha vissuto sulla sua pelle il cambiamento e ne è diventato portavoce ed guida.
Così sviluppiamo lo stimolo ad immedesimarsi nell’altro ed in vari ruoli sociali, alternando momenti riflessivi ad altri attivi in cui il circo sociale diventa mezzo e strumento per un cambio di paradigma e per una nuova prospettiva.