“Non esistono bambini di strada, ma bambini dimenticati dagli adulti e quegli adulti siamo tutti noi.

Miloud Oukili, clown fondatore di PARADA

I 20 ANNI DI PARADA.

20 anni di gioia, speranza, gioco ma anche di preoccupazioni, paure e scoraggiamenti, a volte momentanei, altre volte di lunga durata.
20  anni in cui, per PARADA, hanno lavorato decine di clown, di formatori circensi, psicologi, assistenti sociali, educatori, stagisiti e volontari, romeni e internazionali.
20 anni nei quali PARADA ha accumulato le energie e le volontà necessarie per interrompere il circolo vizioso della povertà, dell’abbandono e della violenza.
20 anni nei quali PARADA ha aiutato migliaia di bambini e adulti, che vivevano in strada. Li ha aiutati a combattere la fame, a cambiare in meglio, li ha aiutati a sorridere dopo molto tempo, a varcare per la prima volta la soglia di una scuola o a firmare il primo contratto di lavoro. Li ha aiutati a passare un giorno, una notte o molte di più al caldo, nel bel mezzo dell’inverno, a ritrovare la gioia di un’infanzia perduta, a sentirsi al sicuro o anche solo a vivere meglio un anno in strada.
Li ha aiutati a ricostruirsi, a dispetto dei traumi sofferti, a essere capaci di mettere un passo davanti all’altro con più fiducia di prima. Li ha aiutati a sentirsi meno soli.

In questi 20 anni, la strada è cambiata. I grandi gruppi di bambini o ragazzi che si radunavano all’ingresso di un tombino o di una fermata della metro, sono stati sostituiti da una miriade di piccoli gruppi, di famiglie nate da ex bambini di strada, diventati adulti che si rifugiano in vecchie case abbandonate o baracche nascoste sui terreni sfitti. Nuove generazioni di bambini sono nati e continuano a crescere in strada. Il consumo di Aurolac (colla-vernice) da sniffare è rimasto una malattia difficile da debellare, mascherata solo dall’invasione delle droghe pesanti, che possono essere iniettate con effetti rapidi e tragici.

Perso tra programmi, strategie e progetti di ricostruzione della città, il bambino di strada è del tutto scomparso dalla vista delle persone locali e dalle politiche pubbliche, però possiamo incontrarlo ancora sulla panchina  di un parco, in un letto d’ospedale, all’angolo di un supermercato o in un penitenziario.

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